Art bonus: Cos’è? Come funziona? Lo stato dell’arte.

Approvato nel 2014 come misura triennale, l’Art bonus – come previsto dalla legge di stabilità 2016, diventa una misura permanente che sembra ormai pronta a essere estesa anche all’ambito privato.

L’Art bonus consiste in un sistema di agevolazioni fiscali, sotto forma di credito d’imposta, pari al 65% delle donazioni fatte negli anni 2014 e 2015 e al 50% per il 2016. Tale credito può essere utilizzato in compensazione nei tre anni successivi all’anno in cui è stata fatta la donazione.

Il primo provvedimento istitutivo dell’Art bonus prevedeva:

  • per le erogazioni liberali in denaro effettuate nei tre periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2013;
  • per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
  • per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica:
  • per la realizzazione di nuove strutture, il restauro e il potenziamento di quelle esistenti delle fondazioni lirico-sinfoniche o di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgessero esclusivamente attività nello spettacolo

un credito d’imposta, nella misura del:

  • 65% delle erogazioni liberali effettuate in ciascuno dei due periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2013;
  • 50% delle erogazioni liberali effettuate nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2015.

Il credito d’imposta è riconosciuto alle persone fisiche e agli enti non commerciali nei limiti del 15% del reddito imponibile, ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui.

Il credito d’imposta è riconosciuto anche quando le erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.

Tale credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo; per i soggetti titolari di reddito d’impresa è utilizzabile tramite compensazione e non rileva ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Cosa devono fare i soggetti beneficiari delle erogazioni liberali?

  • I soggetti beneficiari delle erogazioni liberali (inclusi i soggetti concessionari o affidatari di beni culturali pubblici destinatari di erogazioni liberali in denaro effettuate per la realizzazione di interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni stessi), devono comunicare mensilmente al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo l’ammontare delle erogazioni liberali ricevute nel mese di riferimento;
  • devono provvedere inoltre a dare pubblica comunicazione di tale ammontare, nonché della destinazione e dell’utilizzo delle erogazioni stesse, tramite il proprio sito web istituzionale, nell’ambito di una pagina dedicata e facilmente individuabile, e in un apposito portale, gestito dal medesimo Ministero, in cui ai soggetti destinatari delle erogazioni liberali sono associati tutte le informazioni relative allo stato di conservazione del bene, gli interventi di ristrutturazione o riqualificazione eventualmente in atto, i fondi pubblici assegnati per l’anno in corso, l’ente responsabile del bene, nonché le informazioni relative alla fruizioni (fatte salve le disposizioni del Codice in materia di protezione dei dati personali).

Per maggiori informazioni e approfondimenti: http://artbonus.gov.it/

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