Approvato il nuovo Regolamento comunale per la concessione di contributi e benefici economici a organismi pubblici o privati operanti nei settori cultura, spettacolo e turismo

Nella tarda serata del 4 agosto u.s. il Consiglio Comunale di Bari ha approvato, il nuovo “Regolamento per la concessione di contributi e benefici economici a organismi pubblici o privati operanti nei settori della cultura, dello spettacolo e del turismo”.

Il nuovo Regolamento per la concessione di contributi e benefici economici a organismi pubblici o privati operanti nei settori della cultura, dello spettacolo e del turismo consentirà al Comune di Bari di mettere a bando risorse, per circa 230 mila euro, entro la fine di agosto – destinati a sostenere le attività svolte e da realizzarsi nel corso del 2016 dagli operatori culturali.

Di seguito, i principali aspetti innovativi del Regolamento approvato:

  1. Il Regolamento si rivolge a tre tipologie di soggetti:
  • le imprese consolidate (o le aggregazioni di associazioni e imprese che, da sole, non raggiungano i requisiti) che abbiano progetti di natura triennale;
  • le associazioni culturali o le imprese che abbiano progetti da svolgere entro l’anno;
  • le start up associative o di impresa che sebbene appena nate, abbiano progetti culturalmente interessanti.
  1. Divide gli ambiti di interesse in due settori:
  • le attività di spettacolo (musica, teatro,, danza, cinema, spettacolo viaggiante e arti performative);
  • le attività culturali (arti visive, letterarie, audiovisive, grafiche e laboratoriali).
  1. Dà mandato all’Amministrazione di impegnare risorse e di orientare la spesa verso ambiti culturali ampi, ma specifici, entro il 30 novembre dell’anno precedente a quello di interesse impegnando, altresì gli uffici a pubblicare l’avviso di erogazione delle risorse entro il mese successivo, così da permettere una adeguata programmazione culturale in città.
  2. Consente all’Amministrazione di mantenere una piccola percentuale del 5% sul capitolo relativo ai contributi, per iniziative di evidente interesse pubblico, che nel corso dell’anno dovesse rendersi necessario sostenere o attrarre in città.
  3. Stabilisce i criteri per accedere alle convenzioni triennali.
  4. Prevede regole precise e criteri chiari per l’iscrizione all’Albo comunale degli operatori culturali che operino in città.
  5. Prevede che ciascun soggetto faccia domanda per un solo progetto culturale, così da non concentrare risorse solo su un gruppo limitato di operatori e favorire il necessario pluralismo.
  6. A tutela dell’assoluta terzietà e trasparenza, istituisce una commissione composta dal Dirigente della Ripartizione che eroga le risorse (vi ricordo che i Municipi dovranno utilizzare questa regolamentazione per erogare contributi) e da due membri esterni scelti da un apposito albo che andrà predisposto. I membri dovranno essere dotati di comprovata competenza ed esperienza almeno quinquennale nel settore della produzione culturale e, ovviamente, non avere alcun legame con gli operatori richiedenti il contributo.
  7. Stabilisce i criteri di valutazione delle domande e i sotto fattori di riferimento. I criteri prescelti puntano a dare uno specifico peso alla qualità delle proposte, alla capacità operativa dei proponenti alla sostenibilità e alla capacità di collaborare con altri soggetti per favorire le aggregazioni e impedire la frammentazione,  la congruità del contributo con il progetto presentato e la dimensione quantitativa (effettive giornate di spettacolo e lavorative) allo scopo di favorire al massimo la realizzazione di attività culturali, finanziate anche da altri enti o dallo sbigliettamento.
  8. Prevede criteri diversi per le start up che non possono contare su capacità di rete e di sostenibilità ampie come i soggetti più consolidati. In ogni caso i contributi del Comune non potranno essere superiori all’80% del disavanzo in regime di sussidiarietà. Tale percentuale scende al 60% nel caso di convenzioni triennali.
  9. Istituisce un Osservatorio che favorisce la partecipazione dei soggetti organizzati ma non impedisce la partecipazione di soggetti non organizzati favorendone l’organizzazione. Il compito dell’Osservatorio consisterà nell’affiancare l’Amministrazione nel monitoraggio, nell’analisi degli effetti del Regolamento e nella condivisione delle politiche culturali anche al fine di migliorare gli avvisi che verranno emanati sulla scorta del nuovo Regolamento.
  10. In ultimo introduce una sperimentazione dal carattere profondamente innovativo che consentirà, ove applicata ed ove vengano reperite risorse aggiuntive, la realizzazione di un “budget culturale” da assegnare direttamente ai cittadini, lasciandoli liberi di orientare le proprie scelte e la spesa culturale presso operatori, luoghi o eventi da loro scelti.

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