Operativo l’equity crowdfunding per le PMI

Dal 3 gennaio 2018 tutte le PMI possono accedere all´equity crowdfunding, ovvero la raccolta di capitale attraverso la sottoscrizione diretta sul web di titoli partecipativi del capitale di una società, una opportunità precedentemente riservata solo a startup e Pmi innovative.

Con l’approvazione del regolamento Consob, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.289 del 12 dicembre 2017, si è aperta anche per le PMI la possibilità di raccogliere fondi online.

Si completa, quindi, il percorso intrapreso con la “manovra bis” (DL 50/2017) che aveva decretato l´estensione del crowdfunding alle Pmi srl.

Requisiti delle PMI per poter usufruire dell´equity crowdfunding:

  • essere microimprese con meno di 10 dipendenti e un fatturato (o un totale di bilancio) inferiore a  2 mln;
  • essere piccole imprese con meno di 50 dipendenti e un fatturato (o un totale di bilancio) inferiore a  10 mln;
  • essere medie imprese con meno di 250 dipendenti e un fatturato inferiore a  50 mln (o un totale di bilancio che sia al di sotto di  43 mln).

In questo modo anche le Piccole e Medie Imprese Srl potranno vendere sul mercato delle quote.

Le nuove norme

Oltre a estendere l´equity crowdfunding a tutte le PMI, il regolamento Consob ha stabilito delle nuove regole per i portali di raccolta di capitali online, che diventeranno effettive dopo sei mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Gli operatori del settore dovranno:

  • prevedere un sistema di  indennizzo – già riconosciuto ai sensi dell´art. 59 del Testo Unico- che tuteli gli investitori;
  • oppure possedere un´assicurazione per i danni derivati al cliente dall’esercizio dell’attività professionale  che preveda una copertura di  20 mila per ciascun indennizzo e una copertura che varia a seconda dei casi da 500mila euro a 1 milione di euro l’anno per i gestori, per l’importo totale delle richieste di indennizzo.

Anche la norma contro il conflitto d’interesse viene rafforzata tramite una serie di provvedimenti volti a favorire la trasparenza. Il gestore infatti, deve formulare per iscritto la politica sui conflitti di interesse, deve individuare le circostanze che generano o potrebbero generare un conflitto lesivo di uno più investitori, e definire le procedure da seguire e le misure da adottare per prevenire o gestire tali conflitti.

L’equity crowdfunding in Italia è in crescita

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano – aggiornati al 6 gennaio 2018 – il capitale di rischio totale raccolto dall’avvio della legge, ammonta a più di 19 milioni di euro, con un target medio di raccolta di circa 226mila euro. Le offerte sono state promosse in prevalenza da startup, che sono 132, ma anche da 14 PMI innovative.Maggiori info e approfondimenti sui dati dell´Osservatorio Crowdinvesting, qui

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